Il mare del nord ...e la locanda sul fiordo
Der det er hjerterom er det husrom”, “Dove vive un cuore , c`e` una casa”
Il mare del Nord – possente, carico di energia che si infrange sulla battigia, sui pontili , sul molo in pietra dove correvamo sferzati dalla pioggia per catturare con le foto il mare, i gabbiani che si lasciavano trasportare dal vento. Sullo sfondo il fiordo battuto dalla pioggia con le piccole barche ancorate al molo che oscillavano pericolosamente e uomini e donne che tiravano su le reti giusto in tempo prima che il vento si portasse via il lavoro sudato, guadagnato. Correvamo ancora , con una mano sulla testa per evitare che il cappuccio saltasse via , verso le decine di merluzzi ormai essiccati dal vento e dal sole appesi a testa in giu’ sotto una tettoia a ridosso del molo. – difficile non farsi ancora una foto mentre un pescatore stava appendendo una grande razza appena catturata.
Qui, in inverno – lungo la costa dell’ isola di Senja – si fermano i capodogli attirati da una rigogliosa fauna ittica come polpi di mare ed i fittissimi banchi di aringhe . Il mare è anche popolato da altre specie di balene come megattere, orche, balene pilota e focene queste ultime simili a delfini – Questi grandi cetacei vivono in colonie – le femmine una volta che i piccoli sono nati si spostano verso acque piu’ calde mentre i maschi si dirigono qui -nella Norvegia settentrionale in un mare puro e cristallino reso tale dalle correnti sottomarine fino a 2000 metri di profondità, sulla piattaforma continentale. E con simili premesse diventa inevitabile scrutare l’ orizzonte e perdersi nel sogno.
Ci sono molti pescatori russi in questo periodo dell’ anno . Arrivano in questo fiordo remoto nell’ Isola di Senja – al 69° parallelo del Circolo Polare Artico – per pescare alloggiando stagionalmente nelle case dei pescatori a ridosso del fiordo. Accanto alle casette c’è una sorta di locanda che poi e’ la stessa dove avremmo alloggiato per la notte che oltre ad un servizio ristorazione offre delle camere con bagni in comune. La reception è davanti alla cucina e si affaccia su una caratteristica sala con tavolini di legno tipo osteria con al centro una barca anch’essa di legno , ridipinta e restaurata per l’occasione ed adibita a portavivande. Il personale dell’ accoglienza è essenziale. C’era da chiedersi se fossero reali oppure usciti da una sorta di film di avventure ed ancora- se messi li per stupire i viaggiatori sprovveduti. In effetti, quando si arriva in questo fiordo un po’ lo si è perchè niente appare simile al nostro quotidiano e tutto ci riporta indietro in un tempo senza tempo. La consegna delle chiavi diventa anch’ esso un momento memorabile : La ragazza delle reception gentile ma con sguardo saccente ed ironico come pure il cuoco immobile dietro le sue spalle che continua ad asciugarsi le mani sul grembiule fissandomi intensamente o ancora il giovane ragazzo , il cameriere che lancia di tanto in tanto sguardi complici e seducenti quasi che fra tutti loro ci fosse una sorta di complicita` nell`adottare lo stesso atteggiamento.
Ma che dire il luogo mi piaceva assai ; un covo di pirati! ecco quello che poteva sembrare ripescando nella memoria qualche libro dell’ infanzia. Così mentre gli altri mi aspettavano al molo rapiti dal paesaggio , la visita alla camere fu il passo successivo. Le stanze erano piccole, con i letti in ferro battuto, il divanetto , la televisione , il piccolo lavandino ai piedi del letto e la finestra che dava fuori sul molo da dove osservare il mare. Infine un corridoio dal quale si affacciavano una decina di camere con bagni in comune sia per uomini che per le donne. La notte, che dire della notte. Impossibile dormire. Mi avevano raccontato che l’ ultima strega che viveva in questo fiordo era stata bruciata non lontano da qui. la donna prometteva una buona pesca in cambio di denaro e pare che le sue formule propiziatorie funzionassero e che molti pescatori ne fossero soddisfatti. Si narra di un tale la cui pesca era stata cosi’ abbondante che ci volle una settimana per tirare fuori tutto il pescato e grazie all’ aiuto del suo cavallo da traino.
Guardando dalla finestra il colore del mare non prevedeva niente di buono. Del resto un signore incontrato per strada – ce lo aveva predetto : Domani i pescatori non lasceranno il molo ed i traghetti – il cui porto centrale si trova ad un ora di macchina, non riusciranno a partire… Intanto degli schiamazzi provenivano dal piano di sotto. Un po’ allegri gli ospiti russi stavano consumando le ultime bottiglie di birra.Il Sole a queste latitudini ed in questo periodo non tramonta mai ed alla notte apparente si stava sostituendo il mattino. Presto sarebbe stata l’ ora della colazione . L’ odore delle uova strapazzate e del caffe’ aveva invaso la stanza. Gli amici di viaggio si erano anch’ essi svegliati – lo intuivo dai passi sul corridoi centrale che annunciavano l’ andare verso le docce ed i bagni comuni.
Le colazioni qui nel Nord Europa sono ricche. Del resto le giornate non sono affatto monotone e richiedono molta energia. Da questa postazione infatti, quasi al confine del mondo si raggiungono vette bellissime, viste inimmaginabili che invitano al cammino alla meditazione ed anche ad aver presto fame. E poi ci sono le passeggiate , c’è il mare e si esce per la pesca e quindi alla colazione del mattino non si puo’ mancare : pane fresco, marmellate, caffè in abbondanza. Formaggi, aringhe, uova strapazzate, salmone ed ancora fagioli, bacon insomma tutto quello che serve per fare un pieno di energia che dovrebbe bastare almeno per mezza giornata. Qui e’ difficile fare una pausa pranzo, di solito i norvegesi tirano dritto fino all’ora di cena – che inizia intorno alle 18.00 per poi andare a dormire molto presto.
I miei compagni di viaggio sembravano apprezzare il luogo e la cucina. Tra poco saremmo dovuti ripartire per raggiungere il porto e traghettare verso Andenes
Ma in realta’ il vecchio signore della sera precedente – incontrato per strada ci aveva visto lungo… ed un altra avventura ci avrebbe ben presto atteso.