Periodo avvistamento : Dicembre – Marzo
Ogni notte non somiglia alle altre. A guardare fuori dalla finestra con il cielo stellato e terso – le luci dell’ artico fanno la loro comparsa.
La più conosciuta è “L’ aurora Boreale” o – secondo il termine inglese detta anche “Northern Light”. La parola stessa evoca un evento magico ed esotico. Spettacoli della natura a cui vale la pena assistere – almeno una volta nella vita. Non stiamo qui a illustrarvi gli aspetti scientifici del fenomeno – indicati nei nostri link – quanto per raccontarvi le esperienze di chi come noi vive in questi luoghi da dieci anni. Come ogni fenomeno naturale l’ Aurora Boreale si può certamente prevedere ma la sua visione non è sempre garantita. Requisito fondamentale è un cielo limpido e terso nelle notti invernali artiche. E’ solo con il buio più assoluto che è possibile vederla. Siamo per questo in contatto con un centro in Alaska per monitorare costantemente i cieli ed essere avvertiti se nelle zone in cui viviamo sono previste delle “visioni”. Nonostante le spiegazioni scientifiche a noi piace credere che ci sia un disegno divino in tutto questo. Un tempo le popolazioni nomadi – i Sami – che vivevano di pastorizia allevando le renne si spostavano nelle fredde aree artiche seguendo la rotta degli animali ,in continua ricerca di cibo. Con l’ aiuto delle slitte trainate dai giovani maschi di renna percorrevano chilometri e chilometri portandosi al seguito la famiglia, i bambini ed il necessario per la vita di tutti i giorni – la loro casa – che montavano con pali di legno e pelli quando il freddo diventava intollerabile e i bambini – alcuni disposti in culle legate ai fianchi renne – esausti, crollavano dal sonno. Ed è proprio in quelle notti che montate le tende e seduti intorno allo scoppiettio del fuoco, che il cielo si illuminava quasi a giorno e lingue dai mille colori invadevano l’ arcata stellata del cielo danzando come le onde del mare. Tutto ciò non poteva essere che l’ inequivocabile segno di divinità – di qualcosa di superiore da cui dipendeva la loro sorte. Nella letteratura d’ esplorazione – tutti quelli che hanno messo per iscritto i loro pensieri sull’ Aurora Boreale annotavano per prima cosa l’ ineguatezza del linguaggio e un forte avvicinamento alla sfera spirituale. Non si ha mai parole adeguate per un simile fenomeno e non ci sono parole per descriverla nella sua essenza.
Le Aurore Boreali sono improvvise – arrivano a volte – quando meno te le aspetti-
Lo scorso inverno l’ abbiamo vista a gennaio. Ci avevano segnalato una sua probabile comparsa. Il cielo era terso e tutto faceva presagire che l’ avremmo vista. E difatti fu così.
Bolagen è un luogo remoto circondato da montagne e una grande valle – percorsa nella sua ampiezza – da tratti di piccoli laghi naturali – in estate è uno splendido posto per pescare e per rilassarsi. Molti, muniti di sacco a pelo usano di passare la notte quassù – nella piccola casetta in legno sulle rive del lago.
In inverno, tutto è ricoperto dal manto nevoso e dai ghiacci che fanno la loro comparsa da dicembre. Con le motoslitte è una bella avventura arrivare fino ai laghi. Quando le temperature non sono proibitive – i nostri ospiti – possono sceglire di passare una notte nella piccola casa di legno – con i sacchi a pelo per tentare di scorgere l’ Aurora Boreale.
Tuttavia se le temperature scendono al di sotto dei meno venti gradi centigradi e per non perdersi l’ eventuale spettacolo – allestiremo una piccola cena all’ interno della casetta e dopo un escursione con le ciaspole sul lago ghiacciato paaseremo la serata gustando un caldo caffè e le leccornie preparate dai nostri chef dell’ Hotel. E’ proprio in una di queste sere che abbiamo scorto delle bellissime luci che avvolgevano il cielo di guizzi di colore. Lo stesso – Ginger – Il nostro Husky Siberiano gurdava in alto – anche lui rapito da quelle luci misteriose. Per fortuna avevamo portato con noi un pò di attrezzatura. Tony appassionato di fotografia aveva portato con se la sua macchiana fotografica, il cavalletto e una piccola lampada da porre fuori dalla casetta. E l’ effetto è stato sorprendente. Di fronte a simili paesaggi nom si può che rimanere attoniti ed è facile comprendere cosa avessero provato i primi abitanti di questi luoghi che per la prima volta si trovavano di fronte a tanta luce, e tanta bellezza. Un misto di grande spavento , smarrimento ma allo stesso tempo di venerazione , di stupore per qualcosa più grande di noi.
L’ Artico è anche questo – una terra di miti e leggende – di ghiaccio e freddo polare ma solo apparentemente immobile e deserto. Infatti – tutto rimane come addormentato sotto lo strato di neve quasi perenne – piante – animali – ma appena il ghiaccio si scioglie laa vita torna a scorrere ed a pulsare . Come avevamo precedentemente accennato l’ Aurora Boreale non si accende con il telecomando, per questo per non deludere le tante aspettattive preferiamo di non fare di questa visione la nostra attrattiva principale – lasciamo per una volta che il fato faccia il suo corso e se l’ Aurora vorrà ancora donarci la sua bellezza noi saremo qui ad aspettarla. Scrisse Robert Scott , l’ esploratore britannico : ” E’ impossibile assistere ad un fenomeno tanto bello sensa provare un senso di soggezione – questo sentimento èispirato non tanto dal suo splendore quanto dalla delicatezza della luce e dei colori , la trasparenza e sopratutto la tremula evanescenza della forma”
Ma le luci dell’ Artico possono ancora sorprenderci. Un altro fenomeno molto raro e che si manifesta a queste latitudini ha dei nomi curiosi . Viene chiamato “sundog”. ( alone solare) oppure “il sole fantasma” Un insospettata varietà di anelli solari e lunari, di archi e parelii che lascia a bocca aperta. Formato da archi di cristalli di ghiaccio ( diamond dust) questo fenomeno atmosferico si manifesta in giornate molto fredde e quando il sole è basso. Quasi al pari dell’ Aurora Boreale anche questa specie di archi naturali di cristalli di ghiaccio può assumere dei colori simili all’ arcobaleno.
La prima volta che abbiamo osservato il fenomeno del “sundog” – è stato del tutto casuale. Stavamo facendo delle riprese con il nostro cane siberiano – ma soltanto qualche minuto dopo ci siamo accorti di ciò che avevamo dinanzi ai nostri occhi riprendendo : ( Guarda il video) ( guarda video 2 )
Qui sotto una rassegna di foto che abbiamo scattato nella regione dell’ Harjedalen in inverno . Tutte le foto di questo album appartengono a ©redfoxadventure – è proibito l’ uso per fini commerciali.