Le notti artiche sono magiche , luminose. La luna si riflette sul lago ghiacciato e nell’ aria c’è polvere di stelle.
Gli animali protetti dall’ oscurità escono dalle foreste e i Tomte – gli gnomi della Scandinavia – illuminano loro la strada. Mettiamo un po’ di cibo fuori, del foraggio per gli animali che a passo felpato escono dal bosco in cerca di cibo . La tentazione di uscire fuori è forte.
I bambini scalpitano. Zenzero e cannella sono nell’ aria. La farina è ovunque. I bimbi si imbrattano in cucina e io con loro. Impastiamo la farina, giochiamo con le perline colorate per le decorazioni. Costruiamo le capanne e i cuoricini di pastafrolla al sapore di spezie che decoreranno le nostre case. Difficile resistere alla tentazione di non addentare i fragranti biscotti di cioccolata che sono messi a raffreddare sull’ enorme tavolo della cucina.
I bambini svedesi sono belli con le guance tornite , le labbra rosse vermiglio e i capelli biondi e lucenti come fili di seta. Si dipingono la faccia di cioccolato , di melassa,portano i cappellini rossi con il ponpon per festeggiare l’ arrivo di Babbo Natale. Mi guardo intorno con meraviglia imbrattandomi anche io di farina e cioccolato per meglio immedesimarmi tra di loro.
Lascio i bambini giocare, Ann Sofi la più grandicella dei 3 fratellini mi vieni incontro, mi abbraccia. Non ci capiamo, entrambe parliamo lingue diverse. Sembra febbricitante dall’ eccitazione per l’ arrivo di Babbo Natale – ha i capelli scarmigliati le gote rosso fuoco. Vuole essere presa in braccio mi indica la finestra, vuole vedere se lui è arrivato.
La neve continua a scendere ormai ininterrottamente da due giorni. Un manto bianco ha permeato colline e valli, gli alberi si curvano per il peso e di notte enormi ammassi di neve si abbattono fragorosi al suolo svegliandoci. La bambina chiude gli occhi sta dormendo e mentre l’ accarezzo penso alla mia casa. Come è lontana Terre, ghiaccio, foreste, ponti, autostrade mi separarono da lei. Quest’anno la mia vigilia di Natale è diversa , non ci sono vestiti da indossare per la festa , non ci sono tavole da imbandire, vuoti da riempire con insulsi regali fatti tanto per fare e convenevoli da elargire come scatole di cioccolatini. Non dovrò fare finta di divertirmi e stupirmi per cose già riviste o scontate.
Con questa atmosfera magica e ben lontana dalla quotidianità delle città mi aspetterei davvero di vedere da un momento all’ altro il vecchio signore con la barba bianca che lascia i suoi doni davanti alla casa. Guardo Ann Sofi che sta dormendo come un angelo. Beati i bambini, forse lei a quest’ ora avrà già incontrato un popolo di gnomi, troll e fate pronti ad assecondare i suoi desideri.
Ci sono alcune casette in lontananza, le luci accese, le grandi finestre illuminate da tante candele, c’è un focolare e la gente festeggia. E’ un natale composto, senza sfarzi ma non per questo meno intenso e profondo.Alcuni attendono la carrozza trainata dai cavalli per assistere alla santa messa nella chiesa del paese. Il freddo da queste parti non sembra essere uno ostacolo. La gente indossa calde pellicce, quelle di una volta senza bottoni ma con un’unica stringa rossa che li avvolge completamente. Portano anche i bambini avvolti in pelle di renna e li seguo perdersi nella notte mentre vengo richiamata dalle risate dei bimbi seduti per terra che mi chiamano per giocare ancora con loro in attesa dell`arrivo di Babbo Natale.